Site icon Lorenzo Taccioli

Matera in Un Giorno – Cosa Vedere

Da Craco scendiamo fino a Matera, dove arriviamo nel primo pomeriggio. Siamo affamati, ma vogliamo prima capire come ci conviene muoverci all’interno della città e se fare una visita guidata. Troviamo un ufficio di informazioni turistiche che ci comunica che sta per cominciare una visita guidata e che potremmo fare lì i i biglietti.
Dopo averci pensato qualche minuto, decidiamo di prendere quella visita, così camminando verso il punto di ritrovo ci fermiamo anche a prendere qualche panino per pranzare durante il passeggio.

Bisogna stare molto attenti, perché a Matera è pieno di uffici di informazioni turistiche e presto scopriamo il perché: non sono uffici gestiti dal comune, ma semplicemente agenzie private che organizzano e vendono i loro tour senza chiarire questo aspetto. La questione non sarebbe troppo negativa se non fosse che quello che prendiamo noi (e probabilmente anche tutti gli altri che si trovano), nonostante la bravura e la passione della guida Giusi, offre una visione piuttosto circoscritta dei sassi di Matera. Dopo un’esaustiva panoramica sul territorio e sulla storia della cittadina, ci portano all’interno dei sassi in una sola zona, spiegandoci frettolosamente come procedere nel resto della visita in autonomia. La guida dura circa un’ora/ora e mezza, ma nell’ultima parte del percorso ci ritroviamo alle solite marchette dei tour organizzati: veniamo portati in una piccola bottega dove con la scusa di una dimostrazione cercano di vendersi anche la madre, poi con la scusa di un aperitivo cercano di venderci a caro prezzo prodotti locali. Insomma il mio consiglio è di cercare l’ufficio di informazioni turistiche del comune di Matera, oppure informarsi e visitare il centro storico in autonomia.

Comunque appena ricevuti i panini al bar, dopo una media attesa, iniziamo a correre verso il punto di incontro perché siamo leggermente in ritardo. Inizialmente ci aggreghiamo ad un gruppo che in qualche minuto scopriamo non essere il nostro, poi finalmente capiamo con chi faremo la visita.

Breve Storia di Matera

Gli insediamenti umani nella murgia materana risalgono a tantissimi secoli fa: infatti all’interno delle grotte scavate lungo tutto il territorio si sono trovate tracce di uomini del paleolitico. Nel corso dei secoli a venire la città visse una grande espansione soprattutto in termini economici. Divenne infatti un punto di riferimento per gli scambi con le colonie sulla costa metapontina nel periodo della Magna Grecia, ma tra il IX ed il X secolo la città venne contesa tra Longobardi, Saraceni e Bizantini e proprio per cercare di cacciare i Saraceni da quelle zone Ludovico II (imperatore dei Franchi) distrusse la città. Nell’XI secolo, finalmente arrivò un po’ di pace per questa terra, ma purtroppo non durò molto perché il territorio fu spesso colpita da terremoti e carestie.

Già a partire dall’VIII secolo arrivarono qui tantissimi monaci bizantini e benedettini di cui si possono osservare ancora le tracce nelle numerose chiese rupestri scavate nella murgia ed arrivate fino ai giorni nostri.

Matera viene anche ricordata per essere stata la prima città ad insorgere contro i nazisti, i quali battendo in ritirata uccisero diverse persone a colpi di mitragliatrice. Nella storia della città si ricordano spesso ribellioni ai poteri forti da parte dei cittadini, evidentemente si tratta di un popolo che ama la libertà.

Gli abitanti di Matera vivevano nei cosiddetti sassi, ma in scarsissime condizioni igieniche (basti considerare che non era presente nemmeno una rete fognaria, oltre che una rete idrica) ed in condizioni di forte precarietà economica, tanto che nel 1948 Palmiro Togliatti e successivamente Alcide de Gasperi sollevarono la questione dei Sassi di Matera: era necessario intervenire per non far vivere la gente in quella maniera. Matera era considerata a tutti gli effetti la vergogna di Italia, nel 1952 arrivò così la legge che ordinò lo sgombero dei sassi e la costruzione di nuovi quartieri residenziali intorno alla città, dove venne fatta trasferire tutta la popolazione. Dopo oltre trent’anni di abbandono, nel 1986 ci si rese conto dell’importanza storica dei rioni materani ed arrivò il finanziamento per il recupero di tutta la zona, facendo diventare Matera a tutti gli effetti una meta da visitare da parte di tutti gli italiani: dal 1993 i sassi furono il primo sito dell’Italia meridionale a ricevere il titolo di Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed ora Matera è la città italiana designata per la Capitale Europea della Cultura del 2019. Insomma nel giro di qualche decina d’anni passa da essere la vergogna dell’Italia ad uno dei suoi gioielli da tutelare ed esibire all’estero, sicuramente una grossa rivincita per il territorio.

Itinerario della Visita a Matera

Il punto di incontro per la visita guidata è la Piazza Vittorio Veneto: la piazza centrale della città da cui è possibile scendere alla zona del sasso barisano ed avere un’ottima vista su tutti i sassi. Inoltre, sempre da qui, si può accedere agli ipogei: la zona sotterranea della città emersa con gli scavi per la riqualificazione della piazza negli anni novanta. Da qui raggiungiamo la Chiesa del Purgatorio, ancora nella parte nuova: costruita nel settecento ha la particolarità di avere una facciata convessa con un grande portale su cui sono stati riprodotti sulla parte alta i teschi dei regnanti e dei prelati, mentre nella parte bassa quelli di comuni cittadini. Poco distante, sulla stessa via, si trova invece la chiesa di Santa Chiara risalente a circa un secolo prima.

Da qui si arriva ad una terrazza con una splendida vista sui sassi di Matera e la murgia circostante, il sole è forte e le ombre che disegna sono nette. Con noi, nella visita guidata, c’è una coppia con il figlio nel passeggino; essendo la parte vecchia una continua salita e discesa con diversi scalini, decidono di abbandonare la visita guidata. La parte vecchia della città è divisa in tre quartieri: la Civita, il Sasso Barisano ed il Sasso Caveoso.

All’interno della città vecchia, la cui via principale in questa zona è Via Buozzi, si trovano abitazioni di persone che sono tornate a viverci ma per lo più esercizi commerciali come bar, ristoranti e caratteristici hotel. La nostra passeggiata continua all’interno dei vicoli su cui si affacciano le case: sebbene il posto sia molto suggestivo non è esattamente come me lo aspettassi: immaginavo di vedere solamente grotte e caverne scavate nei sassi, mentre in realtà anche se buona parte delle case sono fatte in questa maniera, praticamente tutte hanno la facciata costruita, per cui si ha meno l’impressione di qualcosa così ‘decadente’.

Tra le abitazioni e le chiese alcune sono tuttora visitabili, come la Casa Grotta di Vico Solitario: una ricostruzione (un po’ pacchiana a mio modo di vedere) di quelle che erano le stanze e la vita di una volta all’interno di queste grotte. Quando si entra parte un audio che viene amplificato all’interno e che spiega come venivano utilizzati tutte gli spazi.
Apprezzo di più invece la visita ad una chiesa rupestre dove è possibile vedere tuttora degli affreschi e muoversi all’interno su delle piattaforme rialzate. La struttura è stata modificata più volte per adattarla alle esigenze della popolazione, ad esempio pare che siano state scavate in seguito alcune vasche per contenere l’uva o il grano raccolto cambiando totalmente la destinazione d’uso della struttura.

Le case sono arroccate le une sulle altre e questo crea un panorama insolito ai miei occhi, ma che apprezzo molto. Muovendoci tra i vicoli, dopo aver concluso la visita guidata, arriviamo in piccole piazzette o in un cimitero costruito sopra ad una chiesa in cui sono sepolti cadaveri di piccoli bambini.
Di grande effetto è la Chiesa Rupestre di Santa Maria di Idris, come dice il nome è scavata nella roccia e si trova nella parte alta del Monterrone: un grande masso calcareo al centro del Sasso Caveoso. Al di sotto di questa chiesa se ne trova un’altra: San Pietro Caveoso risalente al XIII secolo ma sottoposto a continue rivisitazioni non conserva praticamente nulla dell’aspetto originale.

In giro tra questi vicoli storici sono numerosi gli artigiani che espongono le loro creazioni su diverse bancarelle, inoltre è possibile visitare molte delle strutture presenti in giro per i sassi, previo biglietto singolo o cumulativo. Dopo diverso tempo decidiamo di salire attraverso una lunga scalinata che ci conduce sulla sommità dei sassi fino alla cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, il luogo di culto principale della città.

Da qui si aprono le porte anche a diverse piazze più moderne come Piazza del Sedile utilizzata già nel XIV secolo come piazza del mercato, era circondata da magazzini osterie e botteghe, ma viene poi risistemata durante il ‘500 per ospitare il palazzo comunale, anche noto come “sedile“. L’attuale palazzo con una struttura decisamente particolare, è frutto di un’ulteriore rivisitazione nel corso del ‘700 ed ospita ora il conservatorio nazionale.

Poco distante si trova la Chiesa di San Francesco d’Assisi che venne edificata su di una chiesa ipogea tuttora visitabile attraverso una botola nella terza cappella. L’odierna struttura è stata costruita lungo tantissimi anni a partire dal duecento, ma ovviamente la facciata in stile barocco è appartenente al ‘700.

Ci ritroviamo così nella piazza da cui siamo partiti, piazza Vittorio Veneto e ne approfittiamo per acquistare qualche prodotto tipico locale prima di fermarci a cena in un forno/pizzeria sulla via principale della parte nuova della città, mentre attorno a noi il sole inizia a scendere e regalare un’atmosfera magica su tutti i sassi di Matera.

Matera è solo una delle tappe del nostro viaggio di 8 giorni tra Puglia e Basilicata, scopri l’itinerario completo!

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