Site icon Lorenzo Taccioli

Cosa vedere a Castel Gandolfo in un giorno

Annoverato tra i borghi più belli d’Italia, Castel Gandolfo è una piccola cittadina compresa tra i Castelli Romani. Celebre per essere stata fino a pochi anni fa la residenza estiva dei papi, con papa Francesco le cose sono un po’ cambiate. Questo pontefice ha infatti deciso di non utilizzare più gli sfarzosi palazzi come residenza, ma di aprirli al pubblico come musei. Potrai quindi visitare il palazzo pontificio e gli altri annessi, collegati tra loro da bellissimi giardini.

L’intero centro storico di Castel Gandolfo è molto bello e nella zona che degrada fino al lago di Albano è ricco di ville e villini costruiti a partire dal seicento.

Dove si trova Castel Gandolfo ^

Castel Gandolfo è a pochissima distanza da Roma. Appena 25 chilometri in direzione sud est la separano infatti dal centro della capitale. Siamo ancora in provincia di Roma, quindi all’interno della regione Lazio.

L’intero territorio comunale è compreso nel parco regionale dei Castelli Romani, zona di origine vulcanica. Dal centro del paese, posto ad un’altitudine di 426 metri sul livello del mare, puoi scendere fino alla riva del lago di Albano. Una buona parte della sua sponda fa infatti parte del territorio di Castel Gandolfo.

Come arrivare a Castel Gandolfo ^

Puoi scegliere di arrivare a Castel Gandolfo in diversi modi. Se hai un’automobile puoi arrivare fino in centro in auto. Alle porte delle vie centrali ci sono diversi posteggi dove poterla lasciare.

Le alternative per arrivarci con i mezzi pubblici ci sono e la sua vicinanza a Roma facilita i collegamenti. Partendo dalla capitale puoi arrivare a Castel Gandolfo:

Cosa vedere a Castel Gandolfo ^

Castel Gandolfo è conosciuta principalmente come meta religiosa, per via delle residenze estive papali. In realtà è un bellissimo e curatissimo borgo da visitare. Certo, tra le sue principali attrazioni ci sono proprio i giardini pontifici il cui ingresso, un po’ caro, ti permetterà di vedere una successione di spazi verdi ottimamente curati.

Puoi però scegliere anche di visitare solamente il borgo, decisamente ben tenuto e magari scendere fino al lago di Albano per un bagno durante la stagione estiva o per una passeggiata rilassante.

Belvedere sul lago di Albano ^

Il centro storico di Castel Gandolfo sorge quasi a strapiombo sul lago di Albano. Per questo motivo, soprattutto appena fuori dalla parte più centrale del paese, ti potrà capitare di affacciarti e di vedere il lago ai tuoi piedi.

C’è anche un sentiero, a tratti esclusivamente pedonale, che dal centro storico di Castel Gandolfo scende fino al lago ed è percorribile in qualche decina di minuti.

Raggiungendo il centro incontrerai diversi belvedere sul lago di Albano, uno dei primi è proprio al fianco dell’albergo ristorante Pagnanelli, a nord del centro e vicino ad alcuni parcheggi in cui poter lasciare l’auto. Qui la strada si allarga leggermente e la vista si apre sull’intero lago.

Guardando il lago di Albano dall’alto non potrai non notare le sue origine vulcaniche. La conformazione delle sponde verdeggianti del lago che si alzano a 360 gradi intorno al suo alveo sono un chiaro indizio a riguardo.

Piazza della Libertà ^

Arrivato nel centro di Castel Gandolfo, raggiungi piazza della Libertà. Questa è la piazza principale di tutta la città e lungo il suo perimetro potrai trovare i più importanti palazzi cittadini.

Tra questi ci sono la chiesa di San Tommaso da Villanova, il palazzo Pontificio, ma anche la prima buchetta postale del mondo e, al centro, la fontana del Barberini.

Piazza della Libertà è il cuore di tutta Castel Gandolfo ed è strutturata su di un impianto medievale.

Chiesa di San Tommaso da Villanova ^

L’edificio principale che sovrasta piazza della Libertà è la chiesa di San Tommaso da Villanova, ovvero la chiesa più importante di Castel Gandolfo.

Le sue origini sono del seicento, quando venne progettata da Gian Lorenzo Bernini su volontà di papa Alessandro VII. Nelle intenzioni doveva essere la cappella palatina del palazzo Pontificio, a cui è collegata, e chiamarsi chiesa di San Nicola di Bari. La sua costruzione, iniziata nel 1658 si concluse in appena tre anni.

La struttura della chiesa di San Tommaso da Villanova racchiude in se canoni cinquecenteschi, come la pianta a croce greca, ma anche elementi barocchi. L’edificio si sviluppa in altezza, acquisendo così un forte slancio, ben riconoscibile anche nella facciata su cui incombe la cupola dietro al timpano triangolare.

Esternamente un cornicione corre sia sulla facciata che sui fianchi, arricchiti da lesene che definiscono gli spigoli. L’ingresso, per via di un grande portale, è arricchito da un timpano semicircolare, mentre al livello superiore si apre una grande finestra rettangolare. Al di sopra, nel timpano, c’è il grande stemma di papa Alessandro VII.
Il retro della chiesa presenta invece il campanile in ferro.

Internamente i bracci della pianta a croce greca sono chiusi da volte a botte e dotati di altari dedicati alla Madonna e a San Tommaso di Villanova. La crociera presenta una grande cupola con tamburo e lanterna. Qui ci sono anche otto tondi in stucco che narrano della vita di San Tommaso di Villanova.

Palazzo Pontificio ^

Se sei in visita a Castel Gandolfo, con ogni probabilità, vorrai visitare il palazzo Pontificio. Questa è infatti l’attrazione più celebre di tutta la città. Utilizzato fino a pochi anni fa, ovvero fino al papato di Benedetto XVI, come residenza papale al di fuori del Vaticano, è conosciuto come residenza estiva dei papi.

Insieme a circa un’area di 55 ettari, il palazzo Pontificio fa parte del complesso delle Ville Pontificie. Queste sono una serie di costruzioni che si estendono per Castel Gandolfo e che sono collegate tra loro. Comprendono, tra le altre, la villa Cybo e la villa Barberini.

Il palazzo Pontificio risale al seicento e fu costruito sui resti della villa romana dell’imperatore Domiziano. Durante i secoli venne frequentato da diversi papi, i quali apportarono spesso delle modifiche che lo resero sempre più imponente. Col passare del tempo furono inglobati anche gli altri palazzi e i celebri giardini pontifici divennero sempre più ampi e prestigiosi. Le ultime aggiunte risalgono allo scorso secolo, quando venne acquisita anche la villa Barberini e furono fatti alcuni lavori per collegare tra loro i vari edifici e giardini, aggiungendo infine ulteriore terreni verso Albano Laziale in cui insediare un’azienda agricola. L’intero complesso misura 55 ettari ed è considerato dominio extraterritoriale pontificio.

Il 21 ottobre 2016, su volontà di papa Francesco, il palazzo Pontificio e quelli collegati hanno smesso la loro funzione di residenza estiva papale, diventando ufficialmente un museo aperto al pubblico.

Oggi è quindi possibile visitare gli interni del palazzo Pontificio, con le sue sale di servizio, come il Salone degli Svizzeri dedicato anticamente al corpo di guardia, ma anche quelle dell’appartamento privato del papa.

Giardini Pontifici ^

Ti consiglio di visitare anche i giardini pontifici, noti anche come parco delle ville pontificie, ottenuto collegando tra loro i giardini dei tre principali edifici qui presenti.

Il parco è estremamente curato e racchiuso da alte mura. Le sue dimensioni sono molto importanti, tant’è che si alternano numerosi giardini. Da quello seicentesco con siepi di bosso alla galleria di lecci di oltre quattro secoli, dalla limonaia di villa Cybo al giardino dell’agrumeto, dal labirinto vegetale alla scarpata delle aromatiche. A completare il tutto ci sono fontane e giochi d’acqua, oltre a tanti animali, come scoiatolli, volpi, tassi, picchi e rapaci.

Tra i giardini spuntano anche alcuni edifici, come l’osservatorio astronomico noto come Specola Vaticana, ma anche i resti della villa dell’imperatore Domiziano. Tra questi un grande criptoportico, un teatro e diverse esedre.

Se hai intenzione di visitare i giardini pontifici, così come il palazzo pontificio o le ville pontificie, ricordati di prenotare con anticipo il tuo biglietto. Soprattutto in alta stagione e durante i weekend, il rischio è di non riuscire ad entrare.

Prima buca postale del mondo ^

Tra le cose più particolari che potrai notare a Castel Gandolfo e, più in particolare in piazza della Libertà, c’è la prima cassetta postale del mondo. Integrata direttamente nella facciata di un palazzo, la puoi trovare cercando tra il municipio e l’ufficio postale.

Come recita la targa che la segnala, questa è la prima buca delle corrispondenze al mondo e venne aperta nel 1820. L’esigenza nacque a causa di un servizio scadente. Il paese di Castel Gandolfo era piccolo e la posta non veniva consegnata direttamente qui, ma arrivava e si fermava ad Albano Laziale. Da qui rimaneva in attesa che un incaricato la ritirasse. Lo stesso incaricato si occupava anche di raccoglierla da Castel Gandolfo per poi consegnarla. Questa persona non era capace di leggere e di scrivere e spesso faceva confusione o smarriva le lettere. L’amministrazione comunale, su proposta del consigliere Angelo Antonio Iacorossi, decise quindi di creare la prima buca postale del mondo, chiusa da una chiave, che poteva essere aperta per consegnare o ritirare le lettere.

Fontana del Bernini ^

Tra le cose da vedere su piazza della Libertà c’è anche la fontana del Bernini, risalente al seicento. Con molta probabilità è stata frutto di un recupero di una più antica fontana, trasferita nella sua attuale posizione durante i lavori di costruzione del palazzo pontificio. In realtà la storia non è ben definita e ancora oggi ci sono dubbi sulla paternità di questa fontana. L’incertezza è su cu chi sia stato l’autore tra il Bernini, il Borromini e il Maderno. Tutti e tre erano infatti attivi in quell’epoca sui palazzi di Castel Gandolfo e i diversi stili concentrati sulla fontana non aiutano a sciogliere i dubbi.

La fontana è circondata da possenti piloni in pietra che cingono una balaustra a protezione della fontana stessa.

L’acqua scende all’interno della vasca per via di un rialzo centrale con una vasca di modeste dimensioni e forma circolare. Da qui l’acqua fuori esce e sgorga nella vasca sottostante.

Durante il periodo estivo la fontana del Bernini viene decorata con fiori e piante, che dalle sue acque succhiano anche il nutrimeno necessario per crescere.

Le ville pontificie ^

Direttamente collegate al palazzo pontificio attraverso i bei giardini, ci sono anche altre due ville pontificie da vedere a Castel Gandolfo. Queste sono villa Cybo e villa Barberini. Non puoi visitarle direttamente, ma solo all’interno del percorso di visita dei giardini pontifici.

Ecco qualche informazione su questi due edifici.

Villa Cybo ^

Tra le ville pontificie collegate tra loro troverai anche villa Cybo. Questa nacque come residenza privata dell’architetto Francesco Fontana che, essendo il perito della villa pontificia, decise di costruire una residenza qui durante il settecento. Il suo nome è però legato al cardinale Camillo Cybo-Malaspina, che la acquistò nel 1717.

Solo nel 1773, dopo altri passaggi di proprietà, venne annessa alla villa pontificia creando un collegamento tra le due.

Villa Barberini ^

Villa Barberini è l’ultima tra le costruzioni principali che compongono le ville pontificie di Castel Gandolfo. ll suo nome è legato a Taddeo Barberini, nipote di papa Urbano VIII, che la fece erigere collegando due proprietà che prima componevano il casino di caccia di monsignor Scipione Visconti.

Villa Barberini fu riprogettata da Gian Lorenzo Bernini e vide la luce nel 1635. Questa zona del parco è quella più ricca di resti della villa di Domiziano, è qui infatti che puoi vedere ciò che rimane del criptoportico e del teatro.

Questa parte del parco è collegata alle altre per via di un viadotto, che sorpassa un piccolo avvallamento in cui passa la rete stradale. Il viadotto risale al 1773.

Piazza Cesare Battisti ^

Prima di lasciare la città c’è un’altra destinazione che ti consiglio di raggiungere all’interno dell’itinerario tra le cose da vedere a Castel Gandolfo, ovvero piazza Cesare Battisti.

Questa piazza non ha dei particolari monumenti da vedere, ma è semplicemente bella. Restituisce un’anima autentica e di borgo a questa città a tratti molto patinata. La puoi incontrare percorrendo via Massimo d’Azeglio e sarà quasi nascosta sotto di te, al di là del basso muretto con sopra varie piante in vaso.

Piazza Cesare Battisti ha una pianta triangolare e un intero muro serve a contenere il lato stradale. Interamente questo è decorato con piante in vaso che colorano di verde le rocce del muro. Sugli altri due lati della piazza ci sono diverse abitazioni con facciate dai colori pastello.

Su piazza Cesare Battisti si affaccia anche l’ex chiesa della Madonna della Cona, sconsacrata da tempo e oggi utilizzata per eventi e mostre dall’amministrazione comunale.

Chiesa della Madonna del Lago ^

Hai concluso l’itinerario a piedi di Castel Gandolfo. Se sei in auto ti consiglio però di raggiungere anche la seguente destinazione: la chiesa della Madonna del Lago. Questa si trova a distanza di qualche chilometro, vicina al lago.

Raggiungere la chiesa della Madonna del Lago è quasi un’impresa, perché molto difficile da trovare, ma puoi aiutarti con la mappa dell’itinerario che trovi a seguire.

La sua costruzione è recente ed è legata allo sviluppo del territorio. Nel novecento iniziò una fase di antropizzazione della sponda del lago, favorito anche dalla ferrovia che venne fatta passare da qui. Successivamente, nelle olimpiadi di Roma del 1960, il lago di Albano fu utilizzato per le gare di canottaggio. Fu in quel contesto che il parroco di Castel Gandolfo propose di istituire una processione di barche sul lago dedicato alla Madonna.

Papa Paolo VI scelse quindi far costruire una chiesa dedicata alla Madonna proprio al fianco delle spiagge del lago. La chiesa ha dimensioni modeste per via del numero esiguo di abitanti e venne costruita tra il 1966 e il 1977.

La chiesa della Madonna del Lago si presenta con due macro spazi: uno interno e uno esterno per adempiere alle sue funzioni anche nel periodo estivo quando vi è maggiore affluenza. A renderla particolare è anche la struttura in cemento armato che la sormonta e che ricorda, nella forma, un ventaglio. Al di sopra è posizionata una croce che, nelle intenzioni dell’architetto Francesco Vacchini è una metafora della vela della “navicella del Principe degli Apostoli che naviga sulle acque del lago“. Questa struttura serve anche a definire lo spazio esterno della chiesa per le funzioni estive.

Mappa dell’itinerario di Castel Gandolfo ^

Ecco la mappa dell’itinerario delle cose da vedere a Castel Gandolfo. Se deciderai di visitare le ville pontificie, sappi che i giardini pontifici sono collegati tra loro e di dimensioni molto vaste. Potrai scegliere, eventualmente, di visitarli anche con un pulmino con la guida.

Castel Gandolfo è solo uno dei Castelli Romani. Ecco cosa vedere in questa zona in 4 giorni.

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