Site icon Lorenzo Taccioli

Grottaferrata – Cosa Vedere in Un Giorno

Grottaferrata è un paese dalle dimensioni estremamente contenute. Fa parte dei Castelli Romani, di cui rappresenta uno dei più eleganti e tranquilli.

A rendere celebre Grottaferrata è la sua grande abbazia degli inizi dell’XI secolo, ma è molto piacevole anche passeggiare lungo la sua via principale, dove si trovano la maggior parte delle attrazioni.

La visita di Grottaferrata sarà piuttosto veloce: in pochissime ore riuscirai a visitare l’intero centro storico.

Dove si trova Grottaferrata ^

Grottaferrata è un piccolissimo centro storico che conta poco più di 20.000 abitanti. L’intera cittadina ha una superficie di circa 18 chilometri quadrati e si trova in provincia di Roma. Dal centro storico di Roma dista circa 20 chilometri in direzione sud est.

La città è alle porte del parco archeologico di Tuscolo e del parco dei Castelli Romani, di cui fa parte. Dista quindi pochissimi chilometri dagli altri paesi dei Castelli Romani e dai laghi di Albano e di Nemi.

Altitudine di Grottaferrata ^

Il centro storico di Grottaferrata è un’altitudine di 320 metri sul livello del mare.

Cosa vedere a Grottaferrata ^

Per visitare Grottaferrata ti basteranno pochissime ore. Il suo centro storico è infatti estremamente raccolto e si sviluppa principalmente lungo la sua via principale: corso del Popolo. Questa strada, aperta al traffico di automobili, collega il palazzo Santovetti con l’abbazia di San Nilo.

Lungo il percorso troverai delle piazzette e numerosissimi locali che si alternano rapidamente gli uni agli altri.

Ecco cosa vedere a Grottaferrata.

Chiesa del Sacro Cuore di Gesù ^

Passeggiando per Grottaferrata la prima cosa da vedere è la chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Si tratta di una chiesa dalle dimensioni piuttosto generose, consacrata nel 1928. Il campanile, che spunta sul suo retro è invece più recente. Fu infatti aggiunto negli anni sessanta ed è caratterizato da un numero di aperture crescenti lungo la sua struttura verso la cella campanaria, dove si aprono ben cinque finestre ad arco per lato.

La chiesa del Sacro Cuore di Gesù è in stile neogotico ed ha una pianta basicale con alti soffitti lignei. Le tre navate interne sono divise tra loro da alti archi che anticipano anche l’abside. Questo presenta alcuni affreschi e vetrate policrome.

La facciata è in mattone, come il resto della chiesa, ed è dotata di diverse aperture: un rosone al di sotto di una torretta con tre trifore per lato, cinque bifore collegate le une alle altre al piano rialzato e due grandi bifore ad arco ai lati del portone di ingresso.

Alla chiesa sono collegati anche un oratorio, un campo da calcio e un cinema teatro.

Monastero Esarchico di Santa Maria – l’Abbazia di San Nilo ^

L’attrazione principale di tutta Grottaferrata è però il suo monastero esarchico di Santa Maria, anche noto come abbazia greca di San Nilo. Questo grande complesso, che occupa l’angolo sud occidentale del centro storico cittadino, prese il posto di una grande villa romana.

La villa appartenne probabilmente a Cicerone e ancora oggi ne rimangono alcune parti, come il criptoportico, ovvero la parte sotterranea, e un piccolo edificio impiegato come oratorio a partire dal V secolo. Proprio questa costruzione, dotata di finestre con una doppia grata di ferro, diede il nome alla città. Era infatti conosciuto come Crypta ferrata.

Il monastero e la chiesa furono realizzati utilizzando i materiali di spoglio della villa romana e risalgono ai primi anni dell’XI secolo. Fu fondato da Sant’Egumeno Nilo di Rossano nel 1004. A colpire i visitatori è già l’esterno di tutto il complesso, dove un grande fossato corre intorno alle mura per tre lati. Questo, noto come castello Roveriano, risale alla fine del XV secolo, quando il cardinale Giuliano Della Rovere sentì l’esigenza di fortificare il monastero. Questa fortificazione è dotata di mura alte ben venti metri e cinque torrioni semicircolari. La struttura fu realizzata con tufo, selce e pietra sperone.

Ogni angolo della cinta muraria fu dotato di un basso e rotondo torrione. Quello dell’angolo sud ovest è sensibilmente più alto degli altri, perché svolgeva anche la funzione di vedetta. In corrispondenza dell’ingresso, a nord ovest, c’è invece il mastio a pianta quadrangolare, affiancato da una torre più bassa e dal ponte in pietra che attraversa il fossato. L’attuale ponte sotituì quello levatoio costruito precedentemente.

All’interno del monastero troverai subito un edificio a tre piani connesso al mastio, è il palazzo dei Commendatari. Questo ospitava al pian terreno la sala delle armi, al piano rialzato l’alloggio del personale, mentre al piano nobile quello del cardinale. Infine, l’ultimo edificio costruito, risalente alla metà del XVIII secolo è il monastero, con le camere dei monaci, le sale di rappresentanza, il refettorio e la biblioteca monumentale.

L’intero monastero, con le sue mura, sono anche noti come Borghetto di Grottaferrata.

Cosa vedere nel monastero esarchico di Santa Maria ^

L’ingresso all’abbazia di San Nilo è per mezzo del suo mastio, che immette poi nel piazzale San Nilo con al centro la statua di San Nilo. Prendendo a sinistra passerai in un arco del palazzo dei Commendatari e raggiungerai il cortile della chiesa di Santa Maria delle Grazie, con la fontana liturgica in stile neogotico e, sulla sinistra della chiesa, il campanile. Qui troverai anche la statua di San Bartolomeo e l’oratorio costruito nel 1840.

Al fianco della chiesa, raggiungibile da una porta sul suo lato sinistro, c’è il chiostro dotato di un antico portico, noto come portico Sangallo. A completare il complesso del monastero esarchico di Santa Maria ci sono poi svariati altri edifici che adempiono vari scopi: i torrioni collegati al cammino di ronda, le biblioteche del monastero, le sale dell’antico e del nuovo monastero e altri cortili non aperti al pubblico.

Nelle biblioteche del monastero sono conservati circa 1.000 manoscritti e più di 50.000 libri stampati in greco antico e latino, che la rendono una delle biblioteche di maggior valore e più rifornite di questo tipo di testi. Fu lo stesso San Nilo, monaco amanuense, a volerle.

Al fianco delle biblioteche c’è anche un piccolo laboratorio. Questo è il laboratorio di restuaro del libro antico, il cui scopo è quello di salvaguardare il patrimonio bibliografico italiano, intervenendo sui volumi più preziosi.

La chiesa di Santa Maria delle Grazie ^

La chiesa del monastero esarchico di Santa Maria, titolata a Santa Maria delle Grazie, risale all’epoca medioevale e venne consacrata nel 1024. Dal quattrocento cominciarono però una serie di lavori di abbellimento, tra cui alcuni ampliamenti.

Ad esempio la cappella laterale, dedicata ai santi fondatori, venne ampliata e decorata nel seicento con affreschi del Domenichino che narrano della vita di San Nilo.

Nel settecento l’intera chiesa fu rinnovata, mentre al secolo successivo risaliva la nuova facciata in stile neogotico. Questa non ebbe però una lunga vita, venne infatti smantellata nella prima metà del novecento per riportare alla luce la facciata originaria.

Molto particolare è la Porta Speciosa, ovvero l’ingresso principale con elementi in marmo che rappresentano immagini allegoriche. Al di sopra della porta c’è il mosaico della Deesis, che raffigura Cristo Giudice tra San Giovanni Battista e la Vergine. Puoi accedere a questa parte attraverso il pronao, formato da quattro colonne in travertino e chiuso da un soffitto in legno. Qui trovi una fonte battesimale del XII secolo poggiata su di quattro sostegni a forma di leone alato.

Tra i reperti più antichi presenti nella chiesa di Santa Maria delle Grazie ci sono il pavimento cosmatesco nella navata centrale e il mosaico sull’arco trionfale con il fondo color oro. Questi risalgono al periodo tra il XII e il XIII secolo.

Piazza Cavour ^

Dall’abbazia di San Nilo puoi poi attraversare l’intero centro storico. Per farlo dovrai percorrere il corso del Popolo. Lungo la strada ti troverai anche piazza Cavour, praticamente l’unica piazza centrale del centro storico di Grottaferrata.

Nota come il salotto di Grottaferrata, piazza Cavour è un grande spazio a pianta rettangolare sul quale si affacciano numerosi locali che, durante l’estate, aprono i loro ombrelloni e dispongono i tavolini lungo i suoi lati. L’intero perimetro di piazza Cavour è scandito da alti alberi che decorano e donano ombra a chi trova a passarsi per di qui.

Il centro della piazza è dominato da una grande fontana in travertino con la parte interna in tufo. La sua forma è piuttosto semplice, ma la sua vasca ha dimensioni considerevoli. Un altro elemento degno di nota è il monumento ai caduti della prima guerra mondiale, risalente agli anni venti del novecento. A ricordo di quell’epoca c’è infatti la postura della statua: una figura femminile di ispirazione neoclassica, che in una mano tiene un elemetto e con l’altra fa un saluto fascista.

Palazzo Santovetti ^

Proseguendo su Corso del Popolo ti troverai davanti al lungo palazzo Santovetti, che segna anche la fine della via. La sua particolarità è proprio la sua dimensione. Questa fu ottenuta da Antonio Santovetti collegando in un unico edificio più palazzi già esistenti. Alcuni di questi risalgono al settecento e fu nel 1872 che vennero raggruppati insieme al fine di avere un grande spazio per la lavorazione dell’uva e il rimessaggio del vino. Questi prodotti sono tipici di questa specifica zona dei Castelli Romani.

Nel 1741 all’interno di questo edificio fu ospite anche il papa Benedetto XIV, quando il palazzo era ancora di proprietà della famiglia Passerini.

Ancora oggi all’interno del grande palazzo Santovetti c’è una bellissima cappella, affrescata da Silvestro Capparoni. Al pian terreno, affacciati direttamente sulle vie più trafficate, ci sono alcuni locali commerciali. Lungo la sua facciata su corso del Popolo potrai trovare diversi affreschi, come l’icona della Madonna risalente agli anni cinquanta dello scorso secolo oppure il grande cancello inscritto in un arco che fa da sfondo a una fontana cittadina.

Mappa dell’itinerario di Grottaferrata ^

Ecco la mappa dell’itinerario di Grottaferrata che, per buona parte, si snoda lungo la corso del Popolo.

Segnalati in giallo ci sono i vari ambienti dell’abbazia di San Nilo.

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