Site icon Lorenzo Taccioli

Guida alla Cascata di Parcines e al borgo di Parcines

Se amate la natura, la montagna e le cascate, una destinazione che può fare al caso vostro è la cascata di Parcines, in Alto Adige e più precisamente in Val di Tel. Questa cascata è la più alta di tutta questa regione e per raggiungerla ci sono diversi suggestivi sentieri, che si snodano all’interno del parco naturale Gruppo di Tessa.

La cascata di Parcines è molto suggestiva perché l’acqua scende dalla sommità della montagna in un salto di quasi cento metri su di una parete rocciosa, che conduce l’acqua in mezzo a verdeggianti colline circondate da campi e raggiungibili solo a piedi. Durante l’anno il flusso dell’acqua cambia notevolmente, raggiungendo i livelli massimi durante la primavera quando, grazie allo scioglimento della neve, viene trasportata a valle una quantità ingente di acqua: oltre 6000 litri al secondo. Nei dintorni ci sono tante altre cascate di dimensioni minori, che trasportano il corso d’acqua all’interno della Val di Tel.

Possibile punto di partenza per raggiungere la cascata è il borgo di Parcines, dalle dimensioni decisamente contenute ma che ha a suo favore alcune piccole attrazioni da non perdere. Parcines si trova agli inizi della Val Venosta, di cui segna la porta d’accesso verso est.

Dove si trova la cascata di Parcines ^

La cascata di Parcines si trova in Alto Adige, a poca distanza dal confine con l’Austria (a nord) e da quello con la Svizzera (ad ovest). Siamo all’interno del parco naturale Gruppo di Tessa, il parco naturale più grande dell’Alto Adige, istituito nel 1976 e che occupa una superficie di oltre 33000 ettari e più in particolare ci troviamo ai piedi del monte Ortles.

La cascata di Parcines dista appena una decina di chilometri da Merano in direzione nord ovest.

Come raggiungere la cascata di Parcines ^

Ci sono diverse possibilità per raggiungere la cascata di Parcines, anche a seconda del tempo che avete a disposizione. 

Se volete fare una bella passeggiata potete decidere di raggiungerla partendo dal centro abitato di Parcines e, in circa un’ora e mezza di cammino, sarete al cospetto del salto d’acqua. La prima parte del percorso, sempre segnalato, non è entusiasmante: si passa ai lati della strada che a tratti risulta essere trafficata. Diventa invece molto più affascinante più o meno in corrispondenza di dove molti lasciano l’automobile, proprio su via della Cascata. Da qui ci si può infatti infilare all’interno del bosco e si percorrono sentieri tra alti alberi, bassi cespugli e grandi massi su alcuni dei quali ci si arrampica (facilmente) per arrivare a destinazione.

In alternativa è anche possibile prendere la navetta che dal centro di Parcines porta fino alle vicinanze della cascata. Il servizio è attivo con più frequenza in estate e nei weekend, ma ci si può informare sugli orari presso lo IAT locale.

La via più veloce è senza dubbio raggiungere la cascata in auto. Ovviamente non si potrà arrivare fin sotto la cascata, ma ci si può avvicinare notevolmente rispetto alla partenza dal paese.

Parcheggio della cascata di Parcines ^

Sono svariati i parcheggi in cui è possibile lasciare l’automotibile se si decide di arrivare quanto più vicini possibile alla cascata. Lungo via della Cascata, che collega la cittadina di Parcines alla cascata, nel suo tratto finale, si trovano divese spiazzi in cui è possibile parcheggiare per poi procedere a piedi lungo il fiume e tra la boscaglia

La quasi totalità di questi parcheggi è gratuito e si può lasciare liberamente l’automobile. Tra i più vicini c’è questo punto, che in appena una mezzoretta permette di raggiungere a piedi la base della cascata. Si prosegue da qui lungo la strada e poi si seguono le indicazioni che si trovano lungo il percorso.

Nella remota ipotesi in cui questo parcheggio dovesse essere pieno è sufficiente tornare indietro su questa strada e lasciare l’auto in uno dei tanti posteggi a bordo strada.

Escursione alla cascata di Parcines ^

Per chi visita questa bellissima zona dell’Alto Adige, una tappa alla cascata di Parcines è quasi imprescindibile. Se si ha poco tempo a disposizione si può optare per arrivare il più vicini possibile alla cascata in automobile e, in appena mezzoretta a piedi, vi ci si arriverà. Altrimenti una buona idea è quella di fare una bella escursione che conduca fino alla cascata, ma assaporando la bellezza dell’ambiente circostante.

I sentieri che conducono fino alla cascata di Parcines sono davvero innumerevoli, proprio per il fatto che questa attrazione è contenuta all’interno del parco naturale Gruppo di Tessa. Attraverso l’APT troverete le diverse cartine e mappe da cui scegliere, anche in base al vostro livello di allenamento e al tempo a disposizione (da un minimo di un’ora a un massimo di 3 ore). Svariati sono i percorsi ad anello, alcuni dei quali includono anche il borgo di Parcines. Altri invece si possono raggiungere anche dalla vicina Merano attraverso un servizio di bus che conduce fino a questa vallata.

A questo link sono disponibili una serie di sentieri percorribili per arrivare alla cascata, completati dalle tracce GPS per percorrerli.

Sentiero dell’acqua di Parcines ^

Tra le tante escursioni che conducono fino alla cascata di Parcines, c’è anche il sentiero dell’acqua, o sentiero della roggia di Parcines, noto come Waalweg. Si tratta di un percorso ad anello di una lunghezza di poco inferiore ai 5 chilometri e percorribile in circa 2 ore di camminata, che prevede un dislivello di circa 800 metri.

In realtà in tutta la val Venosta sono numerosi i sentieri delle Rogge, così noti perché caratterizzati da canalette che scorrono lungo i crinali della montagna create dagli uomini per portare acqua ai campi dislocati per tutto il territorio. Anche il Walweeg di Parcines venne costruito con lo stesso scopo, già nel XV secolo, su volontà dei conti von Stachelburg ed ancora oggi, oltre ad essere un bellissimo itinerario da percorrere a piedi, è utilizzato per irrigare frutteti.

Percorrendo il sentiero dell’acqua di Parcines si alternano case, campi coltivati e boschi con arbusti, alte betulle e castagni, immergendosi totalmente in un bellissimo contesto naturale. La partenza del sentiero è poco fuori il centro storico di Parcines e più precisamente qui (nei pressi di un parcheggio cittadino). Si procede poi lungo via Max von Issar, in direzione di via Cascata, imboccandola e arrivando fino ad un ponte sospeso sul fiumiciattolo che scorre al di sotto. Da qui si procede fino al maso Winkler e continuando lungo il sentiero 1, segnalato, in direzione nord. Raggiunto Salten si trova l’indicazione “Waalweg” da prendere in direzione est fino al sentiero 7A che riporta a Parcines.

Cosa vedere a Parcines ^

Oltre alla cascata ci sono altre cose che vale la pena vedere nella visita a Parcines. Il borgo storico è piuttosto raccolto, ma nasconde tra le sue vie alcune interessanti destinazioni. Bisogna poi considerare la posizione geografica della cittadina, a poca distanza da Merano e dalla Val Venosta, con altrettanti bellissimi luoghi da vedere e per i quali vale la pena prendersi qualche giorno tra queste montagne incantate.

Concentriamoci però su Parcines, ecco dunque cosa vedere nel borgo oltre alla cascata.

Il Municipio di Parcines ^

La passeggiata tra le cose da vedere a Parcines ha inizio dal municipio, che serve i circa 3700 abitanti della città. Se avete intenzione di fermarmi poco tempo in città potete parcheggiare l’automobile in uno degli stalli davanti al comune. Il palazzo del municipio di Parcines ha una forma particolare: la struttura bianca di forma squadrata, presenta alcune forme convesse che si allargano verso l’esterno. Sulla facciata le finestre dalla forma regolare si alternano ad altre che seguono l’andamento delle scale interne. L’ultimo piano del palazzo è caratterizzato da un’alta fascia in legno che ricopre tutto il perimetro. 

Sul lato destro della facciata si trova un’alta striscia verticale con raffigurate alcune scene naturali, che traggono ispirazione dai suggestivi panorami circostanti. A sinistra invece, sopra la scritta “municipio” si trova lo stemma di Parcines. Questo è rappresentato da un vomere, cioè un componente dell’aratro, che disposto diagonalmente occupa uno sfondo argentato. Questo simbolo è collegato allo stemma del cavaliere Randolf von Partschins, il quale fondò il villaggio di Parcines con il nome di castello di Stachlburg.

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo ^

Tra i monumenti principali di tutta Parcines c’è senza dubbio la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che spicca in mezzo al verde del cimitero che la circonda. 

Nonostante le sue origini risalgano al XIII secolo, l’intera struttura della chiesa dei Santi Pietro e Paolo venne rifatta in stile tardo gotico agli inizi del cinquecento. Di fattura più recente è invece il campanile, che attira lo sguardo dei visitatori con la sua forma a bulbo. La cuspide color mattone è infatti risalente al 1649.

Gli interni della chiesa dei Pietro e Paolo di Parcines hanno un gusto barocco, perché come molte altre chiese della zona è stata riarredata durante i secoli. Visitandola si possono vedere gli interni a unica navata con diverse sculture in marmo e una in legno attribuita a Jorg Lederer. Queste accompagnano sporadici affreschi sui muri e sul soffitto, chiuso da alte volte ad ogiva da cui pende un grande crocifisso ligneo.

Esternamente la chiesa si presenta con una facciata a capanna alla quale è collegata, sul lato sinistro, un lato ribassato che ospita internamente una cappella e l’accesso al campanile. Quest’ultimo è caratterizzato da una pianta quadrata e da una divisione verticale in cinque sezioni coronate dalla cuspide. Negli ultimi piani è possibile vedere una bifora su di ogni lato e un orologio sormontato da monofore sugli otto lati dell’ultima sezione.

La facciata è dotata di un grande foro circolare sotto al quale si trova l’ingresso composto da un piccolo porticato, anch’esso a capanna, in legno. Sul vertice invece una piccola monofora movimenta la facciata in pietra grigia. Più decorazioni e finestre sono invece presenti sul lato sinistro della facciata, dove sono presenti targhe in marmo e cornici alle porte e finestre in pietra bianca, oltre che un’acquasantiera decorata un serpente che si avvolge su tutta l’altezza di questo elemento.

Museo della macchina da scrivere ^

Nel centro storico di Parcines è presente il museo della macchina da scrivere, titolato a Peter Mitterhofer, inventore dei primi modelli di macchina da scrivere, nato nel 1822 e vissuto fino al 1893 proprio in questa bellissima cittadina. 

Mitterhofer nel 1864 realizzò i primi prototipi di macchina da scrivere utilizzando materiali differenti tra loro: cinque in legno con lettere che perforavano la carta e tre in metallo che battevano sulla carta. Avendo capito le potenzialità di quanto stava creando, si recò due volte a Vienna, raggiungendola a piedi per mostrare la sua creazione all’imperatore, non suscitando però l’interesse sperato.
Le macchine da scrivere non furono però le uniche creazioni di Peter Mitterhofer, che di professione faceva il carpentiere. Si devono a lui anche alcuni strumenti musicali, una lavatrice e uno smielatore.

Parcines è molto legata a Peter Mitterhofer, a cui ha dedicato un ricordo con una targa apposta sulla parete orientale della chiesa dei santi Pietro e Paolo.

All’interno del museo della macchina da scrivere di Parcines si ripercorre la storia di questo strumento, dai prototipi dell’ottocento, fino ai primi computer degli anni ottanta, quando il meccanico lasciò il passo al digitale. Attraverso 2000 pezzi si può avere un’idea precisa della tecnologia che ci sta sotto e delle diverse tipologie di applicazione. Non mancano infatti alcuni pezzi sorprendenti, come la famosa Enigma, la macchina a codice cifrato che venne largamente utilizzata durante la seconda guerra mondiale da parte dei tedeschi e che fu decriptata dal matematico Alan Turing. 

La creazione della collezione del museo della macchina da scrivere di Parcines è stata possibile anche grazie alla donazione di Kurt Ryba dei pezzi della sua collezione privata.

Vicoli del centro storico di Parcines ^

Molto piacevole, tra le cose da vedere a Parcines, è anche una passeggiata per il suo centro storico. Si tratta di un’area tutto sommato raccolta e che può essere percorsa in poche decine di minuti a piedi. Ci si imbatterà in facciata di case, molto ben tenute, che alternano l’utilizzo della pietra chiara a quello del legno scuro, soprattutto per i solai e frequentemente sono presenti anche affreschi sulle facciate esterne. 

La ricca vegetazione spontanea si alterna a piante e fiori ai balconi delle case e delle strutture turistiche.

Di tanto in tanto le abitazioni lasciano spazio a grandi fienili e stalle, alcuni dei quali non più utilizzati e facilmente riconoscibili per le aperture nel sottotetto, le grandi porte in legno e le rampe per accedervi comodamente anche con i mezzi.

Mondotreno ^

A circa due chilometri dal centro di Parcines si trova Mondotreno, in località Rablà. All’interno di questo particolare museo è ospitato il più grande modellino digitale di ferrovia di tutta Italia. Le stanze del museo, disposte su tre piani, sono interamente occupate da un plastico che occupa circa 1000 metri quadri di superficie e dove si trova una suggestiva riproduzione dei panorami dell’Alto Adige e ben 400 metri di binari, su cui circolano continuamente 40 treni. 

A corredo della ferrovia, tra i panorami di Mondotreno, si trovano anche le miniature di 400 veicoli e circa 7000 figure umane e animali, per un totale di circa 20000 elementi. Tutte queste ambientazioni sono rese attraverso un’alternanza costante di notte e giorno, che crea un effetto suggestivo.

L’ultimo piano di Mondotreno è una rappresentazione fedele del panorama altoatesino che occupa circa 130 metri quadri ed è stato reso in scala 1:87.

Questo museo rappresenta una delle collezioni private di treni in miniatura più grandi d’Europa nel suo genere e, nonostante sia pensata per entusiasmare i più piccoli, saprà colpire anche i visitatori più grandi con la fedeltà e la completezza dei suoi dettagli nell’allestimento.

Vecchia Funivia ^

Fuori dal centro storico, lungo la via che collega la cascata al centro di Parcines, scorgiamo ai lati della strada una vecchia funivia che sembra essere abbandonata.

Ci fermiamo per ammirarla al meglio e troviamo una piccola struttura in legno che segna la fine corsa della funivia dotata di una cabina rossa e un po’ sverniciata, che è ancora ferma al di fuori della casupola in legno.

In realtà, anche se non è più in funzione per il trasporto delle persone, la sua cabina viene ancora utilizzata per rifornire di bevande e vivande i rifugi che si trovano sulla montagne che circondano il centro di Parcines. 

Scopri cosa vedere in Val Venosta con l’itinerario di 4 giorni.

Exit mobile version